Alla scoperta di Olbia, la “città felice”, seguendo il percorso della Straolbia .

Sono le 8.30 del mattino di domenica 7 maggio. Iniziamo la nostra passeggiata in sella alla bici percorrendo la pista ciclabile che costeggia il nuovo Lungomare di Olbia. È una bellissima giornata di sole, con i raggi del primo mattino che fanno brillare la superficie dell’acqua, completamente piatta. 

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Ci dirigiamo verso la storica piazza Crispi, da dove assisteremo alla partenza della Straolbia. Una gara podistica molto apprezzata dagli olbiesi, giunta ormai alla sua 33°edizione. Si tratta di due gare di corsa, una non competitiva di 4 chilometri ed una competitiva di 8 chilometri che dal lungomare attraversano il centro storico ed arrivano fino al Parco Fausto Noce, costeggiando il mare in via Escrivà. 

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Ma la novità di quest’anno è una serie di eventi collaterali che coinvolgono varie discipline sportive e artistiche, trasformando l’evento in una vera e propria giornata dello sport. Prima della partenza la piazza è gremita di persone con le magliette arancioni che si riscaldano al ritmo di musica e noi percepiamo da subito l’atmosfera carica di adrenalina e di energia che si respira. 

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Vorremmo indossare anche noi la maglietta e la pettorina e gareggiare, ma scegliamo di approfittare di questo evento, per raccontare Olbia con gli occhi di Quandocigira, seguendo i percorsi della Straolbia.

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Un momento di commozione precede il via, con il tributo a Francesco Pilu, lo storico cantante  dei Cordas e Cannas recentemente scomparso. Poi lo sparo dà il via alla competizione. E mentre la gara ha inizio, in piazza Crispi si susseguono una serie di esibizioni di danza, ginnastica acrobatica, fitness e zumba delle varie palestre e scuole Olbiesi.

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Ci piacerebbe assistere alle varie esibizioni, ma ritorniamo in sella alla bici per seguire il nostro itinerario di gara “alternativa”. Pedaliamo alla volta di Via Escrivà per vedere il saluto dei Chiattini de’la Marina di Tilibbas e del Circolo Canottieri di Olbia e ci godiamo la remata ammirando un bellissimo scorcio del Golfo di Olbia che si affaccia sulla Darsena di Via dei Lidi. 


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Arrivati alla rotatoria ci Sono Simo e Sere a dare la carica agli atleti con la loro musica. Ci sediamo sull’erba ad ascoltare una canzone. Chi mai avrebbe pensato di vivere ad un momento come questo di musica e tranquillità nel bel mezzo della rotatoria!

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Dopo aver cantato assieme a loro ripartiamo in direzione Parco Fausto Noce, il vero polmone verde della città che si estende per 18 ettari circa, ricco di alberi laghetti impianti sportivi e un anfiteatro. 

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Questo è il parco come si presenta oggi. Ma non tutti sanno che in quest’area si trovava in passato lo Stagno di Sos Salineddas, “le piccole saline” prosciugato nel primo decennio del 1900, dove tra le due guerre fu allestito un campo di fortuna dell’aeronautica militare.

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Ad animare la giornata troviamo la banda Mibelli, l’esibizione delle Majorettes con i loro costumi scintillati e delle palestre di kik boxing, e ginnastica artistica. Si sono svolte anche delle altre esibizioni sportive e musicali in contemporanea alle quali purtroppo non siamo riusciti ad assistere.


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Riprendiamo il nostro giro percorrendo via Gabriele D’annunzio per raggiungere la piazza Regina Margherita, la piazza storica di Olbia, da sempre luogo di incontro e convivialità tra gli abitanti. Tanto che gli Olbiesi la chiamano semplicemente la “Piazza”.

Forse non tutti sanno che fino agli anni Trenta questa era l’unica piazza di Olbia e che il suo primo nome è stato Su Balchile .

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Ripartiamo alla volta della Chiesa di San Paolo, percorrendo in bici gli acciottolati viottoli del centro storico. Per noi è una maniera veramente insolita di vivere la città nella tranquillità di un centro che la domenica mattina rallenta i suoi ritmi per godersi la bellezza della giornata. 

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 Eccoci di fronte alla chiesa di San Paolo Apostolo, con la sua splendida cupola maiolicata, le cui più antiche strutture risalgono al XVIII secolo. Sapete che fino ai primi anni Cinquanta è stata l’unica parrocchia di Olbia?  poi nel secondo dopoguerra sono state via via istituite le parrocchie di S.Simplicio, della Sacra Famiglia, di N.S. della Salette.

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Proseguiamo verso via delle Terme dove troviamo i cartelli direzionali, seguendo il percorso agonistico di 8 Km, invertendo così la marcia per ritornare al punto di partenza, dove avverrà la premiazione. Facciamo una piccola sosta per vedere Villa Tamponi. 

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L’edificio ed il suo parco costituivano un tempo l’unica dimora padronale olbiese di elevato livello. Durante la monarchia i Tamponi vi ospitavano i membri della famiglia reale che si trovassero a passare per Olbia.

Ripartiamo, ma subito dopo ci fermiamo per un saluto ai ragazzi del FOOT Volley Gallura, che giocano nel parco di fronte al Comune. 

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Riprendiamo a pedalare un po’ più velocemente perché non vogliamo perderci il momento della premiazione, dove ci sono i nostri amici che ci aspettano. È strano come questa mattina di pedalata ci abbia fatto apprezzare scorci ed angolature di Olbia che nella frenesia del quotidiano non abbiamo modo di cogliere. 

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Ma ci ha mostrato un volto di Olbia fatto di gente che ama lo sport, incontrarsi e vivere pienamente la propria città. Ci sarebbe tanto da dire e da raccontare su questa città dai mille volti, così abbiamo cercato qualche spunto andando a visitare lo archivio Mario Cervo, in cui grazie ai fratelli Cervo che curano con passione un vero e proprio patrimonio discografico ed editoriale, abbiamo trovato un disco originale di un illustre Olbiese, Tony Derosas, che ha scritto una bellissima canzone, molto amata dagli olbiesi, ritenuta a pieno titolo l’inno di Olbia: S’Indataraiu.

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Così abbiamo pensato di chiedere proprio al suo autore di aiutarci a raccontare l’essenza di Olbia. E lui lo ha fatto volentieri, aprendoci le porte di casa, per parlare della sua città e per ascoltare insieme le sue canzoni. Capiamo da subito che la sua visione si sposa perfettamente con la nostra: la vera essenza di Olbia, la città felice, ricca di storia e di cultura, baciata dal sole e dal mare che si affaccia all’isola di Tavolara, è l’accoglienza. 

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Questa volta vi salutiamo con le note di S’indataraiu e con le immagini del Golfo di Olbia che con il suo porto, da sempre accoglie le persone che la scelgono, per un solo giorno o per tutta la vita!!!!


Dai un’occhiata al nostro video:

https://www.youtube.com/watch?v=yW8QmFyUJzU


Si ringraziano:

la Straolbia, la PaoOlbia , l’Archivio Mario Cervo, Tony Derosas, gli amici di Quandocigira.

Le informazioni storiche sono estratte dal testo “Olbia e il suo volto” di Dionigi Panedda.



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