Lo splendido Montiferru: il più vasto complesso di origine vulcanica della Sardegna!

Ci troviamo in provincia di Oristano ad esplorare una zona meno conosciuta dell’isola, ma molto affascinante e autentica, che vi vogliamo assolutamente raccontare. La nostra meta è il Montiferru, il più vasto complesso di origine vulcanica della Sardegna, che si trova nel quadrante centro-occidentale dell’isola.

Impostiamo il navigatore con destinazione S’Archittu, un borgo costiero del Montiferru, nella Sardegna centro-occidentale, noto per una roccia a forma d’arco, modellata da mare e vento. Distanza da Olbia 160 Km, tempo di percorrenza circa 2 ore.

S’Archittu è un luogo magico, frutto della ‘vena’ artistica della natura, che ha ispirato registi e scrittori, e anche noi per il nostro racconto.

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Durante il percorso attraversiamo Sennariolo, un grazioso paesino che vale la pena visitare per i bellissimi murales che decorano le facciate delle case. Decidiamo di fermarci per fare una passeggiata ed immortalare nei nostri scatti quelli più belli.


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Il centro storico è un intreccio di vie e vicoli stretti e case basse affiancate l’un l’altra con ampi cortili, che conducono ad una piazza dove sorge la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. 

Proprio in questa piazza si trova un murales molto particolare, che rappresenta una grande tela con una cornice, che ritrae un uomo a dorso d’asino e sotto, alla tela c’è una coppia di anziani che sembrano quasi reali e indossano ai loro piedi delle vere e proprie scarpe incastonate nel murales. Mai visto niente di simile! 

Ci reimmettiamo nel dedalo di stradine del centro ed abbiamo quasi la sensazione che le donne dei murales con la fontana e l’arco ci osservino. Proseguiamo e dopo un veloce picnic nel piccolo parco all’ingresso del paese, ci mettiamo di nuovo in viaggio, imboccando una strada panoramica che si dirige verso Cuglieri.

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Ci fermiamo per una breve visita a questo importante centro e parcheggiamo in una piazza al lato dell’antico Seminario, per raggiungere la cima del colle Bardosu, dove si trova la chiesa di Santa Maria della Neve. 

La sua origine è intrisa di leggenda: si racconta che, nel XIII o XIV secolo, un gruppo di pescatori cuglieritani trovò una misteriosa statua in pietra della Madonna – con un fiore d’oro in mano - sulla spiaggia di Santa Caterina di Pittinuri, e decise di portarlo nella chiesa di Santa Croce, al tempo parrocchiale del borgo. I buoi che trainavano il carro con la statua proseguirono il percorso senza fermarsi alla chiesa, inerpicandosi, invece, per il colle Bardosu, dalla cui cima fu impossibile farli muovere. La gente del posto interpretò l’accaduto come volontà divina, edificando qui il tempio.
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Nonostante la giornata sia un po’ nuvolosa, da qui possiamo ammirare un suggestivo panorama, con il mare all’orizzonte, il paese alle pendici del colle e la verde campagna circostante con i suoi bellissimi oliveti e vigneti.  Siamo veramente felici di vedere come questo territorio purtroppo devastato dalla furia di un terribile incendio si stia pian riprendendo , grazie alla forza rigeneratrice della natura ed al lavoro tenace dei suoi abitanti.

Ritorniamo in macchina e seguiamo le indicazioni per la Cascata di Cabu Nieddu. Poco prima di raggiungere Santa Caterina di Pittinuri, svoltiamo su una stradina sterrata, seguendo le indicazioni per il resort Capo Nieddu che troviamo facilmente e parcheggiamo in una piazzola.

Dopo un breve percorso di trekking raggiungiamo la nostra meta e ci troviamo di fronte ad uno spettacolo unico nell’Isola, rarissimo in Italia, inconsueto nel resto del mondo: le acque della cascata di Cabu Nieddu precipitano direttamente nel mar di Sardegna, compiendo un salto di quaranta metri. 

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Lo spettacolo è incredibile, ed ecco un altro modo in cui la natura ci mostra la sua potenza. Il panorama da quassù è veramente invidiabile, ma purtroppo il forte vento non ci consente di restare a contemplare tutta questa bellezza, così noi riprendiamo la nostra tabella di marcia verso S’Archittu. 

Arrivati a destinazione raggiungiamo la piccola cala dell’arco con una passeggiata attraverso un viottolo lastricato che costeggia dall’alto la spiaggia. Imbocchiamo quindi un breve sentiero sterrato contornato macchia mediterranea e da splendide ginestre che sotto il soffio del vento danzano in armonia con il movimento delle onde. 

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Oggi è il vento a dominare il paesaggio, ed anche in questo luogo ammiriamo sprigionarsi tutta la forza e l’energia della natura.

Ci fermiamo in un punto panoramico proprio di fronte all’arco: si sente solo la voce del vento e delle onde che si infrangono su una scogliera bianchissima che cinge una deliziosa spiaggetta, dove si apre un arco, creato dall’azione erosiva degli agenti atmosferici sulle rocce calcaree, dette ‘lunari’ per i riflessi che generano. 

In origine era una grotta, oggi è un monumento naturale, s’Archittu appunto, perfettamente ‘fuso’ in un ambiente spettacolare completato da tre isolotti a forma di fungo, levigati dalla pazienza delle onde. Qualche timido raggio di sole che filtra dalle nuvole ci fa apprezzare un panorama attorno che spazia dall’azzurro intenso del mare fino al verde della macchia mediterranea. 

E anche se il nostro ricordo di questo luogo era quello di una calda giornata estiva con il mare azzurro e cristallino siamo affascinati da quello che vediamo e siamo felici di vivere e raccontare un altro volto della nostra splendida isola, altri paesaggi sospesi tra la terra e l’orizzonte, fatti di cielo indaco con nuvole che si inseguono e raggi di sole che filtrano appena. Ci rimettiamo in viaggio spostandoci due chilometri e mezzo più a nord, verso Santa Caterina di Pittinuri, la maggiore borgata marinara (e località turistica) di Cuglieri, da cui dista 14 chilometri, sviluppatasi attorno alla chiesa in onore della santa. 

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La sua incantevole spiaggetta è incastonata in una insenatura tra una falesia calcarea a picco sul mare, e il promontorio della torre Pittinuri, arricchita da affascinanti grotte. 

E noi raggiungiamo proprio la vetta in cui si trova la splendida torre spagnola dal fascino suggestivo. Il paesaggio che si presenta ai nostri occhi, con il cielo plumbeo ed il tappeto di piccoli fiori viola che affiancano la torre, ci ricorda l’Irlanda.

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Giù in spiaggia intrepidi surfisti sfidano le onde e noi ci sediamo al bordo della scogliera al lato della torre . 

Ed è proprio da qui che vi vogliamo salutare con l’immagine di questa costa magica e selvaggia e della forza dirompente dalla natura che si manifesta in tutto il suo splendore.



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