Rotta verso l' Argentiera e il suo affascinante borgo minerario semideserto!

Se nello scorso episodio vi abbiamo portato a sud, nel Sarcidano, per mostrarvi le bellezze di Laconi e del suo Parco, questa volta imposteremo il navigatore verso nord ovest, con destinazione Argentiera. Distanza da Olbia 142 Km, tempo di percorrenza circa 1 ora e 50 minuti. L’Argentiera è un borgo storico della Nurra, a metà strada tra Alghero e Stintino.

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Questo affascinante luogo è famoso per la sua storia mineraria, le sue bellezze naturali e la sua atmosfera unica.

Raggiungiamo la nostra destinazione percorrendo una tortuosa strada panoramica, in cui i colori predominanti sono il verde dei prati punteggiati di tanto in tanto dal bianco degli asfodeli, il giallo delle ginestre che sprigionano nell’aria tutto il loro profumo inebriante ed il blu del mare che si staglia all’improvviso davanti ai nostri occhi.

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Un insolito paesaggio fatto di impianti minerari abbandonati e un borgo quasi disabitato, incorniciati da falesie argentate e lambiti dai riflessi luccicanti del mare. L’Argentiera conserva il fascino primordiale e misterioso di un luogo fermo nel tempo. Parcheggiamo la nostra auto accanto ad un vecchio edificio con dei murales che ritraggono dei minatori e ci immergiamo subito nella storia e nell'atmosfera di un tempo passato. 

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Si possono ancora ammirare gli antichi edifici della direzione mineraria, le abitazioni dei minatori, le officine e i depositi. Questa testimonianza storica offre una preziosa visione della vita e del lavoro nel periodo dell'attività mineraria. 

Ma di questo aspetto vi parleremo dopo, perché vogliamo approfittare della giornata di vento per sentire il profumo del mare di questo tratto selvaggio di costa e per ammirare l’infrangersi delle onde sulla spiaggia e sulle scogliere. Attraversiamo il piccolo villaggio e raggiungiamo subito una spiaggetta. 


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Ci troviamo di fronte ad uno scenario spettacolare. La costa circostante è caratterizzata da scogliere maestose, pareti rocciose a strapiombo, calette accessibili da sentieri nella natura incontaminata, baie nascoste e spiagge di sabbia dorata.

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Il vento che soffia dall’orizzonte fa esplodere tutta l’energia e la forza del mare. Ecco un altro tratto di costa che consigliamo di visitare a chi ama le atmosfere selvagge e incontaminate.

Restiamo per un po’ ad ammirare questo paesaggio incredibile scattiamo qualche foto, poi riprendiamo la marcia verso il centro ed iniziamo la nostra visita al piccolo villaggio minerario: un vero e proprio gioiello di archeologia industriale in cui osserviamo i resti delle strutture che testimoniano l'imponente attività che una volta caratterizzava questo luogo.

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La storia di questo centro è strettamente legata all’attività della sua miniera. Ed una mostra intitolata “LUCI IN MINIERA” ci racconta con le immagini la storia di questo borgo.


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Scopriamo che il nome “Argentiera” che deriva dal minerale estratto e dal colore delle rocce, divenne famoso dopo la visita del 1838 di Honoré de Balzac, famoso scrittore francese, interessato dalle ambizioni di ricchezza e facili fortune, resesi poi vane.

Sapete che la prima concessione fu affidata alla nobile Angela Tola? Fu la prima donna sarda nella storia mineraria della Sardegna. L’attività della miniera iniziò nel 1867 e durò un secolo esatto. Al tempo di Donna Angela dava impiego a 100 operai dei quali metà sardi, ma purtroppo chiuse i battenti nel 1967, dopo una crisi ventennale.

L'estrazione di minerali preziosi ha avuto un impatto significativo sull'economia della regione e sulla vita delle persone che vi lavoravano.

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Oggi, l'Argentiera continua a evolversi come meta turistica. Di recente il pozzo e la laveria sono stati bonificati e restaurati, gli impianti e gli edifici messi in sicurezza. Una scalinata scende dalla chiesa lungo terrazzamenti illuminati e punteggiati da oasi di essenze mediterranee. Al termine dei gradoni uno spiazzo ospita ogni anno, a fine luglio, un festival letterario. 


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A proseguire l’opera di riqualificazione è l’Open MAR, primo museo minerario a cielo aperto, con un percorso attraverso case e impianti nel quale è possibile ammirare installazioni fruibili in modalità digitale. 

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Questa volta vogliamo concludere il nostro racconto inedito di un affascinante sito di archeologia industriale, lasciandovi con le immagini ed il silenzio assordante di una bellissima località costiera mai affollata e con l’atmosfera misteriosa e magnetica di un luogo fermo nel tempo.  


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