Viaggio alla scoperta di Sadali, il “Paese dell’acqua e di San Valentino”!

In questa puntata andremo a scoprire un luogo nascosto, protetto dai Tacchi della Barbagia e abbracciato dalle vallate che lo circondano. Profumi e colori vivacizzano il paesaggio solleticando i sensi dei numerosi visitatori che qui si recano ogni anno. Nella Sardegna più verace si nasconde un borgo dai toni fiabeschi. 


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Pronto a narrarci una storia che ci lascerà deliziati: Sadali, “il Paese dell’acqua e di San Valentino”.

La leggenda vuole che il paese sia stato fondato da un capraio che si sistemò con il suo gregge in una località protetta dal gelo, soleggiata e ricca di acqua e pascoli, località che avrebbe successivamente preso il nome di “Mesu Idda”. Trovandosi bene in questo nuovo habitat, il pastore invitò parenti ed amici a trasferirsi nel sito dando origine ad una nuova comunità che avrebbe preso il nome di “S’aili” cioè 'la capanna dei capretti'.


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Sadali si trova nel cuore della Barbagia di Seulo, a settecentocinquanta metri sul livello del mare, e rientra tra i borghi più belli d’Italia. La distanza da Olbia è di duecento chilometri, tramite strada provinciale ed il tempo di percorrenza è di circa tre ore e mezzo circa, perché le strade per raggiungerlo sono strette e panoramiche e si snodano in un percorso tra boschi ed altopiani.             

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Nell’avvicinarsi al borgo, infatti, sono proprio i paesaggi che lo precedono ad accentuare il ritmo dell’attesa. Il profumo della macchia mediterranea, i colori della vegetazione, il gorgoglìo delle acque. Sono questi gli elementi che caratterizzano lo scenario che conduce a Sadali

Una volta giunti a destinazione, un intreccio di viottoli in ciottolato descrive il centro storico, scandito da antiche botteghe e abitazioni ormai abbandonate, che riportano sulle loro facciate le foto delle famiglie che un tempo le hanno abitate. Strade lastricate e facciate in pietra a vista disegnano un luogo rimasto uguale a sé stesso.

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Un’identità cristallizzata che si è conservata grazie allo spostamento della popolazione locale in un’area più a nord, lasciando così illeso e immutato il centro storico, che ospita la chiesa di San Valentino. Iniziamo la nostra passeggiata proprio dalla piazza antistante la chiesa. Una targa stilizzata in ferro battuto ci dà il benvenuto e ci anticipa in versi le bellezze che potremo esplorare. Notiamo anche delle altre piccole targhe in ceramica stilizzate che fanno riferimento al Cammino di San Valentino.

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Vogliamo saperne di più, così ci avviciniamo per chiedere informazioni ad un gruppo di abitanti del luogo, che ci accolgono da subito in maniera molto ospitale. Per caso o per fortuna ci imbattiamo proprio in un Cavaliere dell’Ordine di San Valentino, che con grande entusiasmo si offre di accompagnarci alla scoperta del percorso. Il cammino è classificabile come escursionistico/ turistico religioso, ha una lunghezza di 3,6 km e il suo punto più alto è posto a 805 metri sul livello del mare. È costituito da ventidue fermate tra le vie storiche, la natura e le maggiori attrazioni del borgo. 

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È un mix di storia, natura e religione, un itinerario che fa tappa nei luoghi più significativi del borgo, raccontati e condivisi con i passanti tramite dei QR-CODE, scansionabili posti lungo il cammino, che permettono di conoscere storie e curiosità sul borgo. Iniziamo con una visita alla piccola chiesa intitolata al Santo, al cui interno proprio sotto la statua del Patrono si trova il Libro dell'Amore, su cui si può scrivere una preghiera, una supplica o semplicemente un pensiero d’amore.


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Ma il percorso vero e proprio parte dalla Cascata di San Valentino, l’unica della Sardegna situata in un centro abitato; alta circa sette metri, che un tempo azionava il Vecchio Mulino, il solo che è stato recuperato tra gli otto presenti in paese.

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 Di proprietà di una famiglia nobile, era il più grande del borgo ed è stato il centro di macinazione più importante della zona per ben duecento anni. Attraversiamo la Via dei poeti, in cui troviamo lungo il cammino, dei cuori in legno dipinti di rosso, che riportano i versi di poesie d’amore e raggiungiamo i lavatoi pubblici, dove ancora oggi qualche anziana nostalgica si reca per fare il bucato e approfittando del momento per socializzare con le compaesane.

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Camminando per le strette stradine del centro storico in una giornata di timido sole autunnale, con le foglie degli alberi che colorano i ciottoli di giallo ed arancione, si respira un’atmosfera quasi fiabesca, resa ancora più reale dai folletti in tessuto che spuntano di tanto in tanto sui balconi, tra i rami degli alberi o nelle aiuole. In tutto il borgo regna il silenzio, interrotto soltanto dal gorgoglìo delle acque delle fontane che si trovano disseminate qua e là in tutta Sadali. 

L’elevata concentrazione di sorgenti ha favorito la nascita di veri e propri capolavori artistici di cui artefice è l’acqua. Tra queste opere della natura spicca la Grotta di Is Janas nel cui fascino si perde un’antica leggenda. Pare che qui vivessero delle creature fantastiche, mezze fate e mezze streghe, dette appunto Is Janas .

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LA LEGGENDA:  "Un giorno, queste furono sorprese da un frate nella preparazione di un dolce in pieno periodo quaresimale. Per punizione il religioso le trasformò in roccia. Nacquero così stalattiti e stalagmiti che conferiscono alle grotte un tocco di magia." 

Dopo la visita alla grotta proseguiamo lungo il sentiero immerso nella natura rigogliosa e incontaminata della foresta di Addolì, verso un vero e proprio capolavoro della natura: Su Stampu de su Turrunu, un singolare tunnel, sviluppatosi nelle rocce dei Tacchi, che sfocia in una piccola grotta dove scorre un torrente che crea un salto di sedici metri e un laghetto, per poi proseguire la sua discesa verso valle. 

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La cavità è avvolta da vegetazione rigogliosa e attorniata da pareti calcaree tappezzate di muschi ed erbe rampicanti


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Oggi vi vogliamo salutare da questo luogo incantato, facendovi ascoltar lo scroscio della cascata di San Valentino, mentre osserviamo i riflessi argentati di queste acque limpide ed ammiriamo uno dei monumenti naturali più particolari della Sardegna.


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